Punto di partenza :
Tarzo, piazza IV Novembre
Coordinate punto di partenza :
45°58'27.1416"N 12°13'51.294"E
Punto di arrivo :
Vittorio Veneto, piazza del Popolo
Coordinate punto di arrivo :
45°59'23.2296"N 12°17'44.286"E
Il percorso
Descrizione
Da Tarzo si attraversa la strada principale (da segnalare il museo dei bonsai con il faggio campione del mondo) e ci si aggancia all’itinerario n.23 “La Via dei Murales e il Monte Comun” che viene percorso per circa un terzo in senso inverso. Si sale su via Castello, si intercetta il segnavia 1051 che percorre il filo di cresta del Monte Comun (m 490). Si scende a Nogarolo con qualche tratto esposto nel bosco. A Nogarolo si attraversa la strada e si segue il sentiero lastricato che era l’antico collegamento Nogarolo – Serravalle rimasto attivo fino a metà del secolo scorso. Si sale in vetta al Monte Baldo (597) che è la collina più alta del cammino. Visuale spettacolare su Fadalto, Revine Lago, massiccio del Visentin, Monte Pizzoc, Vittorio Veneto e pianura trevigiana. Si scende con qualche passaggio un po’ impegnativo fino ai ruderi del trecentesco castello di Montesel, di cui rimane un vallo, resti di mura e un profondo pozzo. In seguito, si giunge in un terrazzo panoramico con i resti della chiesa di Sant’Antonio Abate, in linea d’aria davanti al santuario di Santa Augusta. Si scende all’antica cinta muraria per poi arrivare a Serravalle in piazza Flaminio.
Da Serravalle si percorrono via Martiri della Libertà, via Cavour e viale della Vittoria arrivando davanti al Municipio di Vittorio Veneto, meta finale.
Curiosità
Il cammino è anche l’occasione per vivere un viaggio nella storia geologica in tre diversi momenti della formazione orografica. Osservando la mappa, infatti, la linea non corre sulla stessa linea di dorsale, ma si alterna su tre diversi “hogback” della “Core Zone”:
- da Vidor fino al fiume Soligo siamo sull’hogback più vecchio dei conglomerati del Montello (quello più giovane è presso il colle di San Gallo a Soligo). Ci muoviamo su sedimenti di ambiente fluviale-deltizio (6-7 milioni di anni).
- da Follina fino a Zuel di Là si cammina invece sulle calcareniti di Castelcucco, dell’Aquitaniano (circa 22 milioni di anni), molto belle perché contengono i famosi noduli algali biancastri (concrezioni di carbonato di calcio) che si stagliano rispetto all’arenaria circostante che è grigio-bluastro; i noduli sono stati formati da alghe di ambiente marino con profondità dell’acqua di poche decine di metri.
- Il tratto da Zuel di Là a Vittorio Veneto si sposta invece sulla Formazione del Monte Baldo, del Serravalliano-Langhiano (13-14 milioni di anni) composta in prevalenza da arenarie grigie, spesso con fossili di bivalvi. Anche queste si sono formate in ambiente marino di limitata profondità ma con maggior apporto di sabbia dal continente emerso.